Assegnato il premio Finocchiona IGP per la valorizzazione del prodotto tipico a Elena Duranti

L’Unione Regionale Cuochi Toscani ha organizzato la finale del concorso “Miglior Allievo della Toscana” che, nei locali della Scuola di Arte Culinaria Tessieri di Ponsacco (Pi), ha dato vita ad una sfida di alta cucina tra i rappresentanti di quindici istituti alberghieri di tutta la regione emersi dalle precedenti fasi di selezioni.

La vittoria finale è andata a Angelo Iarrusso dell’Isis “Vasari” che ha ricevuto in premio un cesto di prodotti dei Consorzi Toscani ed il trofeo “Spelucchino” in argento realizzato artigianalmente dalla Coltelleria Bianda di Firenze che da tempo supporta le attività di Unione Regionale Cuochi Toscani, poi a completare il podio sono stati il secondo posto di Mattia Zanasi del “Saffi” di Firenze il terzo posto di Sara Bandinelli del “Datini” di Prato.

Quattro ulteriori premi sono stati assegnati dagli stessi Consorzi Toscani: il Premio Finocchiona Igp a Elisa Duranti dell’“Artusi” di Chianciano Terme per la valorizzazione del prodotto tipico con il piatto “Wafer gourmet di Finocchiona IGP”.

I ragazzi sul podio hanno inoltre portato ai loro istituti di appartenenza anche la possibilità di godere di incontri conoscitivi e degustativi dedicati alla Finocchiona IGP.

20 aprile 2021. Finocchiona IGP vara il “Progetto Api Sentinelle”, operazione in difesa dell’ambiente.

Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP dona tre arnie ad un’azienda agricola che coltiva finocchietto selvatico per aiutare l’impollinazione naturale e promuovere la sostenibilità.

Le api sono le sentinelle dell’ecosistema, il barometro dello stato in cui si trovano i nostri territori. Per questo motivo il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP promuove un progetto di tutela e prolificazione delle api donando tre arnie a un’azienda produttrice di finocchietto selvatico elemento insostituibile per la Finocchiona IGP, a cui deve persino il nome.

“È un’iniziativa splendida – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi – e due sono principalmente i motivi. Il primo perché esalta le eccellenze: partendo da un ingrediente che definirei identitario per la Toscana, come è il finocchietto, si giunge alla produzione del prodotto finito, la finocchiona appunto, uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare toscano, che sta avendo sempre più successo anche all’estero, e che stiamo provando a spingere anche oltreoceano, attivando una stretta collaborazione con le autorità USA. Il secondo motivo è perché mette in evidenza la naturalità del sistema: grazie alla sapienza del Consorzio della Finocchiona, è stato riprodotto idealmente un po’ quello che accadeva un tempo nella fattoria toscana, proprio come il buon allevatore e il buon agricoltore toscani hanno sempre creato: un sistema equilibrato, capace di integrare tra loro filiere e prodotti, col risultato di mostrare quanto la Toscana di qualità sia sostenibile e rispettosa dell’ambiente, sia insomma un tutt’uno con la natura”.

Una prima donazione a cui ne seguiranno altre. “La Finocchiona IGP nasce dallo stretto legame con il territorio ed i suoi frutti. Il Consorzio vuole fare in modo che al territorio torni qualcosa in termini di sostenibilità ed ecologia: il progetto vuole proteggere l’ambiente e aiutare l’impollinazione naturale grazie alle api bottinatrici delle casette” – racconta il Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, Alessandro Iacomoni. Con questa attività vogliamo dare valore aggiunto al territorio in termini di mantenimento della biodiversità e preservazione dell’ambiante. Dobbiamo prenderci cura di ciò che ci circonda: “siamo quello che mangiamo”, spiegava il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach già 160 anni orsono, e tutto ciò che facciamo nella nostra quotidianità si trova all’interno di un quadro ben più ampio, complesso e soprattutto molto delicato che è l’ambiente che ci circonda. Uno stile di vita sano, equilibrato e consapevole si sposa con l’importanza di vivere in un ambiente altrettanto sano, rigoglioso e protetto dai rischi causati dall’inquinamento, dai pesticidi e dalle sostanze chimiche, nocive per i nostri terreni e le nostre acque. La ricetta della Finocchiona IGP nasce secoli fa dalla conoscenza di questi territori, dal saper utilizzare le risorse dei semi e dei fiori di finocchio spontaneamente offerti da Madre Natura, la stessa che ci chiede aiuto e protezione oggi”, conclude Iacomoni.  

Prosegue la Vicepresidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, Antonella Gerini “Questo è un primo passo da parte del Consorzio per spingere tutti noi ad una maggiore consapevolezza e ad un maggior rispetto per tutto quello che ci circonda, dove la qualità di ciò che mangiamo e dall’ambiente in cui viviamo siano un binomio imprescindibile. Vogliamo posizionare in futuro altre casette presso altre zone di particolare interesse in collaborazione con la Regione, per preservare la biodiversità e per dare ulteriore valore ai nostri territori grazie all’aiuto delle api”.

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Gara ciclistica “Per Sempre Alfredo”

Domenica 21 marzo, Finocchiona IGP è lieta di partecipare in qualità di sponsor alla gara “Per Sempre Alfredo”. Una giornata di sport nata per omaggiare Alfredo Martini, di cui quest’anno ricorre il Centenario della nascita, per tanti anni commissario tecnico della Nazionale Italiana di ciclismo.


La gara ciclistica che vedrà impegnati anche atleti della Nazionale, prevede un percorso di 162 chilometri nel territorio toscano, da Firenze a Sesto Fiorentino.
Al termine della competizione il Consorzio omaggerà i vincitori con una Finocchiona IGP.

La Finocchiona IGP torna in tv: la “Regina” dei salumi toscani si confronta con la pizza

LA FINOCCHIONA IGP TORNA IN TV. LA “REGINA” DEI SALUMI TOSCANI SI CONFRONTA CON UNO DEI SIMBOLI DELL’IDENTITÀ CULTURALE ITALIANA: LA PIZZA.

Domenica 14 marzo, con il lancio della terza stagione di Mica pizza e fichi – , il format di La7 dedicato a uno dei simboli dell’identità culturale italiana e tra i cibi più noti, amati e celebrati nel mondo, la pizza – la Finocchiona IGP torna in TV con una nuova avventura all’insegna del buon cibo e della creatività.

Protagonisti della seconda puntata, insieme alla Finocchiona IGP alcuni dei più rinomati pizzaioli italiani che utilizzeranno il salume toscano per creare una pizza fatta a regola d’arte.

Guidati da un altro toscano d’eccezione, Tinto, la puntata sarà un viaggio in cui il mondo della cucina, incontrerà e si fonderà con quello della narrativa. Tra gli ospiti del programma anche scrittori e scrittrici pronti ad assaggiare i menù dei più grandi pizzaioli italiani, tra cui: Renato Bosco, Mattia Cicerone, Luca Doro, Sergio Russo, Francesco Martucci, Sasa’ Martucci, Mirco Petracci, Alberto Rundo, Gianluigi Di Vincenzo, Jacopo Mercuro, Corrado Scaglione, Massimo Travaglini, Pier Daniele Seu, Roberto Davanzo, Daniele Donatelli, Pier Luigi Fais, Luca Pezzetta, Giuseppe Pignalosa, Gianfranco Iervolino, Giovanni Santarpia.

Parole, sapori profumi e storie s’intrecceranno in un percorso alla scoperta di un mondo, quello della pizza, sempre più in evoluzione, in costante equilibrio tra tradizione e spinta innovativa.

Un universo che la Finocchiona IGP ha deciso di esplorare prevedendo, tra i progetti in partenza per il nuovo anno, un invito ‘social’ che coinvolgerà alcuni pizzaioli italiani nella creazione di gustosi abbinamenti originali e creativi ispirati dal profumo inconfondibile della Finocchiona.

Finocchiona IGP: chiude il 2020 con ottimismo

Alle prese con un 2020 sconvolto dalla pandemia e dalle conseguenti difficoltà di mercato, la Finocchiona IGP reagisce mostrando lo spirito di resilienza degli operatori certificati, capaci di rispondere all’emergenza con coraggio e creatività, e una sostanziale tenuta dei fondamentali economico-produttivi che pongono la filiera nella condizione di poter cogliere al meglio le opportunità legate alla ripresa post-Covid.

I dati raccolti ed elaborati dal Consorzio di Tutela della Regina dei salumi toscani evidenziano un calo tutto sommato contenuto dei volumi produttivi certificati, con note positive per quanto riguarda l’andamento del prodotto affettato e del biologico, la stabilizzazione del mercato interno e comunitario, la crescita nei Paesi extra-UE.

Nel 2020 la produzione di Finocchiona IGP, pari a circa 1 milione 490 mila chilogrammi certificati, si è ridotta del 2,63% rispetto all’anno precedente, registrando una contrazione percentuale più lieve nel numero di pezzi prodotti (-0,30%, pari a poco più di 2.200 unità in meno immesse nel mercato) che riflette comunque una minore richiesta da parte del mercato.

Se il prodotto intero certificato subisce un calo dell’1,84% sul 2019, è tuttavia il porzionato (tranci) a registrare la perdita di maggior rilievo (-9,38%), stante il sostanziale blocco del canale Horeca a cui è destinata normalmente buona parte del prodotto confezionato sottovuoto.

In netta controtendenza rispetto all’andamento complessivo della produzione è, invece, il dato relativo all’affettato: nel 2020 sono stati immessi sul mercato oltre tre milioni di vaschette corrispondenti a 312 mila chilogrammi di Finocchiona IGP affettata, (con un incremento del 7,11% sul 2019 (+8,12% in termini di numero di vaschette).

Quest’ultimo dato è ancor più positivo se riferito alla sola quota afferente ai Soci aderenti al Consorzio: le imprese associate chiudono l’anno appena trascorso con una produzione di affettato pari a circa 270 mila chilogrammi (quasi 2 milioni 698 mila vaschette), segnando una crescita percentuale sul 2019 più alta rispetto alla performance positiva attribuita all’insieme delle aziende affettatrici certificate (+9,10% in Kg e +8,84% in n. di vaschette).

Ai sensi del disciplinare, la Finocchiona IGP può essere prodotta solamente in Toscana: la provincia di Arezzo, con quasi 610 mila Kg di insaccato lavorato, rappresenta il 40,95% della produzione certificata, aumentando del 5,36% i quantitativi immessi sul mercato rispetto al 2019, con una stima di circa 8 milioni di euro di vendite per le aziende del comparto salumeria; segue Siena con il 27,99% di produzione certificata e quasi 5,4 milioni di euro di stima di vendita, con la presenza nel suo territorio del maggior numero di aziende consociate (14). Sul terzo gradino del podio la provincia di Firenze, in decisa crescita rispetto al 2019, con il 23,21% della produzione certificata e stime di vendita per circa 4,5 milioni di euro. Cresce significativamente anche la provincia di Grosseto (+26,71% di prodotto totale certificato sul 2019).

Il mercato principale per la Finocchiona IGP si conferma essere l’Italia che detiene il 72,21% delle quote. Nel mercato dell’Unione Europea il dato si attesta al 25,42%, in leggero ribasso rispetto all’anno precedente, con la Germania che fa ancora da padrona registrando il 16,32% delle quote di mercato. Sempre in UE, seguono poi i mercati di Belgio, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca. Il dato più interessante si registra però nei Paesi extra UE, dove il consumo è cresciuto, portandosi dall’1,6% al 2,41% del prodotto certificato ed immesso sul mercato, guidati da Canada, Inghilterra (fuori dall’Unione a partire dal 1° gennaio 2021), Giappone e Svizzera.

2020 2019 2018
Italia 72,2% 71,6% 70,2%
UE 25,4% 26,8% 28,9%
Extra-UE 2,4% 1,6% 0,9%

In particolare è il dato del Canada – che ha più che raddoppiato le quantità di Finocchiona IGP importate (+137,9%) – a impressionare, sorpassando quelli di Olanda, Danimarca e Inghilterra; notizia interessante perché indica che la qualità arriva anche Oltreoceano e non è solo in Italia che si apprezza il pregiato insaccato toscano.

I numeri della Finocchiona IGP rimangono positivi anche tradotti in valore economico: si stimano, per l’anno 2020, circa 11,2 milioni di euro alla produzione e 19,4 milioni di euro alla vendita.

Molto interessanti appaiono, infine, i dati registrati dal prodotto certificato biologico ma anche dalla Finocchiona IGP da carne di Cinta Senese DOP, a dimostrazione del fatto che le aziende consorziate sono sempre più orientate ad incontrare il gusto di consumatori che rivolgono maggiore attenzione al segmento degli insaccati bio e alle produzioni di elevata qualità strettamente legate ai territori.

Se il significativo “balzo” produttivo della Finocchiona IGP di Cinta Senese DOP (+70,22% sul 2019) è comunque circoscritto a quantità ancora relativamente contenute in valore assoluto (7 mila Kg, pari allo 0,52% del totale certificato 2020), la produzione in regime biologico rappresenta il 6,03% del totale (rispetto al 3,56% del 2019), con oltre 81 mila chilogrammi insaccati (+58,9% rispetto all’anno precedente, partendo da quota 51 mila), a cui occorre aggiungere ulteriori 2.600 Kg circa (0,19% sul totale certificato 2020) di Finocchiona IGP di Cinta Senese DOP Biologica.

Un segmento, quello rappresentato dal Bio, su cui puntare decisamente in prospettiva futura per la conquista di nuove quote di mercato.