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Finocchiona IGP: nel 2019 la crescita non si arresta

Il Consorzio della Finocchiona IGP, chiude anche il 2019 con dati positivi: una crescita costante nel mercato nazionale ed internazionale sia in termini di produzione e lavorazione che di fatturato.

Nel 2019 la produzione di Finocchiona IGP è aumentata del 3%, registrando un incremento del 2,67% del numero dei pezzi prodotti, pari a circa 760.000 unità in più immesse nel mercato. Sono stati infatti gli oltre 1milione e 940mila chilogrammi di impasto del 2019 a far segnare il record nei quantitativi annui prodotti fino ad oggi.

Da quando la Finocchiona ha ottenuto la certificazione, il 23 Aprile 2015, la sua crescita non ha mai subito una battuta d’arresto: i dati confermano infatti un aumento annuo costante e un trend positivo per l’insaccato toscano.

Cresce il prodotto intero certificato del 6,34% rispetto al 2018, e torna a crescere anche il prodotto affettato e confezionato in atmosfera modificata: le aziende affettatrici del Consorzio hanno lavorato oltre 245.000 Kg di Finocchiona IGP, pari a circa 2milioni 460mila vaschette, aumentando la produzione del 4,3%.

Ma l’aumento maggiore rispetto al 2018 è quello registrato dalla Finocchiona IGP confezionata sottovuoto, cresciuta del 15,61% con circa 527mila Kg confezionati, pari a oltre 415mila pezzi immessi sul mercato.

Il mercato principale per la Finocchiona IGP si conferma essere l’Italia con il 71,6% delle quote. Nel mercato dell’Unione Europea il dato si attesta al 26,8% in leggero ribasso rispetto all’anno precedente, con la Germania che ancora fa da padrona in UE registrando il 18,1% delle quote di mercato. Seguono poi i mercati di Svezia, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca. Il dato più interessante si registra però nei paesi extra UE, dove il consumo è cresciuto, portandosi al 1,6% del prodotto certificato ed immesso sul mercato, guidati da Canada, Giappone e Svizzera.

2019 2018 2017
Italia 71,6% 70,2% 65,9%
UE 26,8% 28,9% 32,8%
Extra-UE 1,6% 0,8% 1,4%

 

I numeri rimangono molto positivi anche tradotti in valore economico: si stimano per l’anno 2019 circa 11.4 milioni di euro alla produzione e 19.8 milioni di euro alla vendita.

La Finocchiona IGP, ai sensi del disciplinare, può essere prodotta solamente in Toscana: la provincia di Arezzo, con 578.800 Kg di insaccato lavorato, rappresenta il 37,8% della produzione certificata, aumentando del 10,3% i quantitativi immessi sul mercato rispetto al 2018, con una stima di circa 7,5 milioni di euro di vendite per le aziende del comparto salumeria; segue Siena con il 34% di produzione certificata e quasi 7 milioni di euro di stima di vendita, con la presenza nel suo territorio del maggior numero di aziende consociate. Sul terzo gradino del podio la provincia di Firenze, in leggera crescita rispetto al 2018 con il 20,5% della produzione certificata e stime di vendita di circa 4milioni di euro. Crescono anche le province di Grosseto, Pisa e Lucca.

Molto interessanti i dati registrati dal prodotto certificato biologico: i consumatori rivolgono un notevole interesse agli insaccati bio così come alcuni lungimiranti consorziati. La produzione con il regime biologico rappresenta il 3,56% della produzione con circa 51mila chilogrammi insaccati.

“I nostri consorziati scelgono costantemente di investire in qualità, quindi nella produzione certificata della Finocchiona IGP: i dati di chiusura del 2019 sono la riprova che tale impegno quotidiano ha portato al successo un prodotto tipico che racconta con il suo gusto la tradizione toscana. Inoltre i dati dal 2015 hanno registrato  una costante crescita positiva, segno evidente che la Finocchiona IGP trova ogni anno un numero maggiore di stimatori. Ringraziamo ognuna delle nostre aziende che, con il loro impegno, consentono a questa denominazione di farsi apprezzare nei mercati di tutto il mondo, diventando a tutti gli effetti ambasciatrici della toscanità” afferma Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP. “Come Consorzio abbiamo affrontato ogni anno nuove sfide dal punto di vista della valorizzazione del prodotto, promuovendo la Finocchiona IGP e facendone conoscere le caratteristiche e qualità, sia in Italia che all’estero”.

 

La Finocchiona IGP aumenta ancora e consolida il suo successo nel mercato interno e internazionale

Le tre tipologie di prodotto, La Finocchiona Igp, La Finocchiona di Cinta Senese DOP, La Finocchiona Igp biologica continuano a conquistare sempre più spazio nel gusto italiano e straniero.

Il Consorzio di tutela della Finocchiona IGP, nato nel 2015 assieme al conseguimento del marchio IGP per la Finocchiona, chiude il 2018 con dati sempre più positivi ed incoraggianti: ancora un anno positivo, con un trend di costante crescita nel mercato nazionale e buoni risultati nei mercati europei ed extra europei.
Il mercato di riferimento rimane l’Italia con il 70,2% di quote, con dati dell’export in crescita soprattutto in Germania 20,6% del prodotto certificato ed immesso sul mercato. In totale l’export nel mercato comunitario della UE rappresenta quindi il 28,8% delle quote, mentre nel resto del mondo, che si attesta ad un totale di circa l’1%, come primo consumatore di Finocchiona IGP compare a sorpresa il Giappone, che supera Svizzera e Canada.

Nel 2018 si conferma il trend positivo per la produzione dell’insaccato toscano: con quasi 1 milione e 900 mila chilogrammi insaccati al fresco per circa 740mila pezzi atti a diventare Finocchiona IGP una volta stagionata, si registra il +14,3% in chilogrammi rispetto alla produzione del 2017.

Sono stati più di 1milione 430mila i chilogrammi di prodotto certificato e immessi sul mercato con un incremento del 7,33%: segna ancora un netto incremento ed ottimi numeri anche il prodotto porzionato e confezionato sottovuoto, il quale registra +25,8% rispetto al 2017 con oltre 343 mila confezioni, pari a più di 457 mila chilogrammi di prodotto. In calo invece le vaschette di prodotto affettato con 2milioni e 800mila pezzi confezionati, ossia -9,81%.

Pertanto sul mercato la distribuzione della Finocchiona IGP si è ripartita con circa 48,5% del prodotto venduto dalle aziende produttrici a “pezzo intero”, mentre poco più del 31,7% è andato sul mercato confezionato sottovuoto, ed il 19,7% affettato e confezionato in vaschetta.

“Ogni giorno i nostri soci delle aziende che producono Finocchiona IGP – afferma Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP – scelgono di investire in qualità, e di dati di chiusura del 2018 rappresentano il successo di un prodotto tipico che racconta con il suo gusto la tradizione e la storia della Toscana. Ringraziamo ognuna delle nostre aziende che, grazie allo sforzo comune quotidiano, stanno consentendo a questa denominazione di farsi sempre più apprezzare sul mercato, e i dati per l’anno 2018 ne sono la riprova.”
I numeri, che tradotti in valore economico, stimano per l’anno 2018 una cifra di 10,7 milioni di euro alla produzione, e oltre i 18,5 milioni di euro alla vendita.
La Finocchiona IGP può essere prodotta, ai sensi del Disciplinare, solamente in Toscana, e nel 2018 Arezzo, con 524 mila chilogrammi ha superato per prodotto certificato Siena, con 519 mila, seguita a una certa distanza da Firenze con 305 mila chilogrammi.

Nel 2018 il 95,5% della produzione è stato di Finocchiona Igp, con circa 1 milione 400 kg certificati, mentre la doppia certificazione di qualità della Finocchiona IGP di Cinta Senese DOP registra circa lo 0,4% (5.500 kg certificati). Molto interessanti i dati registrati dal prodotto certificato biologico: sono stati infatti ben circa 60.000 kg certificati di Finocchiona Igp biologica, pari al 4,1% del prodotto immesso sul mercato. I consumatori rivolgono notevole interesse anche agli insaccati bio così come alcuni lungimiranti consorziati. L’introduzione di questa tipologia di produzione da parte di alcuni, è diventato un interesse di tutto il Consorzio, che continuerà a porre attenzione a questo segmento di mercato.